martedì 18 dicembre 2007

Lo vuoi, il Mat?

Picciò, ma è possibile che, ogni volta che torno in paese, sempre novità ci sono? Ero appena arrivato e mi superò un’ambulanza. A Vitalianus lo portavano correndo all’elettrauto, ché gli si guastò il lampeggiante.
Picciò, ma la notizia vera è un’altra. Mancano duecentocinquatamila euro per la rifunzionalizzazione del Mat, il progetto integrato di recupero dell’ex mattatoio di Scianatigrad, chiddu “finalizzato alla rivitalizzazione del nostro territorio attraverso la creatività dei giovani.”
Picciò, hanno finito i soldi. Eppure “il Mat era la dimostrazione della vivacità dei ‘bollenti spiriti’ locali.” Se non le ricordate, erano parole del nostro comunicatore pubblico, l’addetto stampa del comune di Scianatigrad, chiddu cu passaporto rosso.
Picciò, v'a arricurdate a Luxuria? La sciantosa che ci facia u comizio a Scianatigrad: "Ragazziii?"
"Sììììì."
"Ragazziii, lo volete il Mat?" sussurrò maliziosa.
"Tonino", mi domandò Cammela, tutta eccitata, "Cheddé un nuovo trapano erotico chisso?"
Il Mat, picciò! Il progetto “Bollenti spiriti”, quello che il leader maximo, sua eccellenza il presidente dell’Ipercoop, il compagno Nico, vi promise per farvi arrapare, a Scianatigrad non si realizza più. “Ma come?”, direte, “Che era il progetto per i giovani talenti. Chiddu pe’ i bollenti spiriti, pe' i più intelligenti, pe' i più brillanti e creativi.”
Picciò, ma che minchia dite? Che ancora alle favole credete? Ci avevano tutti il bollino! Chi? Ma i bollati spiriti. Che li chiamavano a casa.
“Totuzzo”, dicevano, “vuoi venire al Mat? Che lo vuoi un posto al Mat?”
Picciò, se li vanno a pigghiare da bambini e ci danno i sacramenti: “Credi nell’onnipotente Coop? Credi nel nostro salvatore, la Coop? Giuri che non tradirai mai la Coop? Che appenderai i manifestini Coop e che non avrai altro Conad che la Coop? Lo giuri? Sì!” e ci attaccano il bollino.
Picciò, all’asilo di mio figlio, già fecero il torneo: la mini Coop contro il resto del mondo.
U piccirillo se ne tornò a casa dopo la partita che Cammela mi chiamò disperata: “Madonnaaa, Toninooo, a casa devi tornare, ché i comunisti ci hanno bollito il bambino.”
Minchia, tutto sparato arrivai che mi mancò il fiato per respirare. Picciò! Era diventato rosso. Mio figlio! Al mio erede legittimo la divisa ci avevano dato. Bottanazza!”, gridai. “Salvatooore! Mi diventasti un compagno?”
“Papà, devi essere contento. Chissa la divisa della Coop è. Che al quarto gol diventai capitano e alla fine della gara ci distribuirono i manifesti. ‘Il lavoro a casa’ lo chiamarono. Mi dissero che, se li appiccicavo tutti, da grande mi davano il lavoro. Medico della Coop potevo diventare. E intanto con questa ci potevo andare al Mat.”
Picciò, l’avevano tesserato! E non era finita. Che se mi trovavano un lavoro a stipendio garantito, in quel momento di confusione, stagflazione e tassazione totale, quasi quasi m'iscrivevo anch’io. Picciò, ma la cuccagna è finita! Che i soldi per il Mat non ci sono. Al sindaco ci servivano duecentosessantamila euro per costituire il capitale sociale della nuova farmacia comunale. Pari pari, picciò! E senza che in giro se ne parlasse troppo. Che all'albo pretorio il bando lo affissero il 5.11 e l’asta scadeva il 20.11. V’immaginate se lo sapevano in tanti? L’interesse aumentava e magari saliva l’offerta. Picciò, che così ci guadagnava il paese. Ma che scherziamo?
La Coop, a sei mesi dalle elezioni, u suo teatrino elettorale ci doveva fare. E basta! Non ce n'è per nessuno!
Che cosa? Volete le politiche sociali? Come? Volete il Mat? Picciò, adesso che ci faranno la farmacia comunale, sapete cosa ci daranno a tutti i giovani disadattati, ai rompicoglioni, ai diversamente pensanti, ai disoccupati con la laurea bis e tris del comune di Scianatigrad?
U Roipnol, ci daranno, u Lexotan, u Tavor, u Valium, u Serenase. Picciò, tutti a prezzo scontato, tutti per addormentarvi meglio.
Bottanazza, mannagghia! Lo volete sapere che ci dicia mamma Coop a Tonino?
“Non gridare, Tonino, che i bambini dormono!”
Picciò, che la Coop ha fatto i gnocchi!

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